Lisbona. Amore puro. L’abbiamo girata tutta, un po’ pianificando, un po’ a casaccio.
Perdetevi tra le travesse e scoprirete angoli e vicoli che non su tutte le guide sono indicati. Tipo questo:

Salite dappertutto. Sul Pantheon, sul Cristo Re, evitate l’elevatore Santa Giusta, se non per un passaggio veloce al Chiado.

Prendete il tram 28 e fate tutto il giro. Vedrete già un po’ di luoghi e monumenti da non perdere, la Cattedrale, la chiesa di S. Antonio, Santa Lucia…. noi siamo scesi al capolinea e ci siamo avventurati verso il castello a piedi.
La cucina:
Assaggiate il baccalà, le polpette sono una delizia, e i gamberetti all’aglio. La dicitura li dice fritti, ma in realtà sono saltati. Ma anche i petiscos di verdure, tipici e ideali per i vegetariani.
E, soprattutto, non perdetevi lei, la Ginja. Non sarete dei veri lisboeti senza un bicchierino di liquore leggero alla ciliegia, che va giù come l’acqua. Provatela alla Ginjinha do Edoardinho a Rossio.

Non fatevi mancare neanche un bicchiere di vinho verde, che verde non è, e una birra super bock.
Per cena? Restaurante Toma Lá-dá-cá
Travessa do Sequeiro, 38 o la Tasca do Manuel, giù dal Bairro Alto. Tipici e buonissimi. Prezzo? Un regalo.
Per i golosi, ma anche per i meno amanti, imperdibile tappa alla pastelaria de Belém dove fanno dei pastéis de nata clamorosi. Caldi da spolverare con la cannella. Ne mangeresti almeno tre. Potete portarli anche a casa, durano due giorni.
Assaggiate anche una torta tipica, purtroppo non ricordiamo il nome, ma è alla cannella servita con sciroppo di prugne (che si potrebbe anche evitare). Per chi ama la cannella come noi, è da svenimento.
Tip: Chiedete sempre se c’è l’aglio, anche dove non indicato. Usano metterlo tritato ovunque, anche sulle bistecche alla griglia. Noi non siamo così avvezzi.
Ci fermiamo qui, altrimenti che gusto c’è?
Perdetevi e vagabondate. Lisbona è una meraviglia.
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